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Il Decreto PNRR 2 ha introdotto importanti novità riguardanti la Riforma Concorsi Scuola 2022, il cui obiettivo è arrivare entro il 2024 a 70000 immissioni in ruolo di Docenti.
In questa guida faremo il punto della situazione spiegando nel dettaglio quali sono i cambiamenti previsti per i Concorsi Scuola. Ci preme inoltre ricordarti che per ricevere tutte le notifiche sulle procedure concorsuali del Settore Scuola puoi collegarti al ChatBOT cliccando qui.
Per consultare tutti i Concorsi Scuola ancora aperti, visita questa pagina. Se i Concorsi Scuola 2022 non sono tra quelli che ti interessano puoi sempre dare un’occhiata agli altri bandi in scadenza.
Indice e categorie
Concorsi Scuola – Come cambieranno
I dettagli sulla Riforma
Secondo il senatore Roberto Rampi, la riforma è necessaria per ”Mettere un punto fermo sulla modalità con cui si diventa insegnanti in questo Paese”. Inoltre, l’idea è che le nuove modalità possano “durare per decenni”.
Per rispettare l’obiettivo delle 70mila immissioni in ruolo, la riforma del reclutamento prevede due percorsi separati:
– un percorso universitario di formazione iniziale con almeno 60 crediti formativi, con una prova finale abilitante ed un “concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale” e un periodo di prova di un anno;
– percorsi appositi per i precari.
Sì, la legge di conversione del DL 36 del 30 Aprile 2022 e del testo della riforma della scuola è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 150 del 29 Giugno 2022.
La nuova riforma della scuola è quindi ufficialmente in vigore dal 30 Giugno 2022.
Tra le principali modifiche del percorso di reclutamento e formazione dei Docenti troviamo:
– riconoscimento dei 24 CFU (crediti formativi universitari) nei percorsi di formazione iniziale per docenti;
– accorpamento delle classi di concorso, tramite un apposito decreto da emanare nel prossimo anno;
– i test a risposta multipla dei concorsi saranno sostituiti da domande aperte;
– ammissione al Concorso Scuola degli aspiranti che abbiano conseguito entro il 31 Ottobre 2022 i 24 CFU/CFA previsti quale requisito di accesso;
– valutazione dei docenti in formazione anche in base agli esiti formativi degli alunni;
– predisposizione di un nuovo concorso straordinario per insegnanti di religione cattolica, rivolto agli aspiranti in possesso dell’idoneità diocesana e di almeno 36 mesi di servizio;
– estensione fino al 2025 della proroga delle assunzioni dei docenti di sostegno dalle GPS;
– per conseguire l’abilitazione all’insegnamento serve superare l’esame finale dell’anno di formazione universitaria, che consiste in una tesina più un esame orale (attività simulata);
– riserva di posti per i primi 3 cicli dell’anno di formazione universitaria a favore di precari e docenti di ruolo;
– formazione retribuita per i docenti che partecipano a percorsi di formazione volontaria in base al raggiungimento di determinati indicatori di performance, consistente in un elemento retributivo una tantum di carattere accessorio;
– entrano in graduatoria gli idonei dei concorsi scuola per insegnare nella secondaria;
– vincolo di permanenza per 3 anni nella sede di prima assegnazione per i docenti neoassunti.
Puoi consultare il testo completo della Riforma Scuola leggendo la legge di conversione 29 Giugno 2022 sulla Gazzetta Ufficiale.
Formazione iniziale per i neolaureati
Sì, il primo percorso previsto dalla riforma del reclutamento scuola prevede un corso di formazione.
Non ci sono al momento molti dettagli sul corso di formazione. Sappiamo che verrà impartito da centri di Ateneo per il conseguimento di 60 crediti formativi e prevede successivamente una prova di abilitazione che darà l’accesso al concorso a cattedra.
Il concorso a cattedra a cui si accede dopo la formazione viene indetto su base regionale o interregionale.
Inoltre, al superamento di quest’ultimo si accederà all’anno di prova che si concluderà con la valutazione finale e la definitiva immissione in ruolo.
Reclutamento per i docenti precari
Oltre ai percorsi di formazione per neolaureati, la riforma prevede un altro canale del reclutamento per docenti precari, ovvero insegnanti con almeno 36 mesi di attività.
I docenti precari potranno accedere direttamente al concorso pubblico e procedere successivamente ad un riallineamento formativo tramite un contratto part-time ed un percorso finalizzato all’acquisizione di 30 CFU nei centri di Ateneo, con successiva prova di abilitazione e anno di prova.
Altre fasi di reclutamento
La riforma prevede una fase transitoria, che ha l’obiettivo di accelerare l’immissione in ruolo dei docenti fino al 2024.
La fase transitoria prevede due percorsi:
1. chi ha la laurea magistrale e 30 CFU formativi universitari e accademici, potrà accedere al concorso docenti. Una volta superato il concorso si otterrà un contratto di supplenza part-time e si integrerà la formazione iniziale con altri 30 CFU e si andrà alla prova finale per ottenere l‘abilitazione. Con questa abilitazione si potrà insegnare nelle scuole paritarie.
2. per completare il percorso e insegnare nelle scuole statali, si dovrà intraprendere l‘anno di prova al termine del quale è prevista la valutazione finale. Chi avrà valutazione positiva sarà infine immesso in ruolo.
Come partecipare ai prossimi Concorsi Scuola
Nonostante le numerose modifiche contenute nella riforma, di sicuro sarà necessario utilizzare la piattaforma Istanze Online per partecipare alle prossime procedure.
Il portale POLIS, acronimo di Presentazione On Line delle IStanze, permette di effettuare in modalità digitale la presentazione dei principali procedimenti amministrativi del comparto scuola, tra cui domande per i concorsi.
Per tutti i dettagli sul funzionamento di Istanze Online leggi questa guida.
Altri concorsi in scadenza o di prossima uscita
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