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Norma taglia idonei

La norma taglia idonei rappresenta un cambiamento fondamentale nelle regole di scorrimento delle graduatorie dei concorsi pubblici a partire dal 22 Giugno 2023. Secondo questa norma, vengono ritenuti idonei i candidati che si posizionano entro il 20% dei posti disponibili subito dopo l’ultimo posto bandito. Il motivo dietro questa normativa è di rendere più efficiente il processo di selezione nella PA e garantire che solo i candidati più meritevoli vengano assunti.

In questo articolo ti forniremo una guida chiara e dettagliata su come queste regole influenzano l’assunzione e l’idoneità nella PA.

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Scorrimento graduatorie Concorsi – Tutte le novità

Cosa si intende per scorrimento delle graduatorie

Quando si partecipa a un concorso pubblico, il processo di valutazione culmina nella creazione di una graduatoria. Questa lista rappresenta una classificazione dei candidati basata sul punteggio ottenuto, organizzata dal più alto al più basso. Tenendo conto delle riserve e dei titoli di preferenza, i candidati vengono posizionati in ordine di merito.

La Pubblica Amministrazione si serve di questa graduatoria per scegliere i candidati da assumere. E, a meno che non sia diversamente specificato nel bando, questa graduatoria rimane valida per un periodo determinato, durante il quale l’Amministrazione può continuare ad attingervi.

I posti di lavoro vengono assegnati partendo dai candidati in cima alla lista e proseguendo fino a che non vengono coperti tutti i posti indicati nel bando. Dopo aver assegnato i posti ai vincitori, ci sono i candidati idonei ma non vincitori. Questi ultimi hanno la possibilità di essere chiamati tramite lo scorrimento delle graduatorie. Di conseguenza, essere posizionati più in alto nella graduatoria aumenta le probabilità di assunzione e riduce i tempi di attesa.

Una novità significativa è stata introdotta dal Decreto PA 2023: il “tetto idonei“. Questa regolamentazione stabilisce che solo il 20% dei candidati posizionati dopo l’ultimo posto bandito può essere considerato idoneo. Questa nuova direttiva è specificata in dettaglio nel testo della Gazzetta Ufficiale n.143 del 21 Giugno 2023 all’articolo 1-bis, comma 1, lettera a), punto 2.

Ma, prima di addentrarci ulteriormente nel concetto del “tetto idonei”, esploriamo cosa significhi, in termini pratici, essere riconosciuti come idonei in una graduatoria di concorso pubblico e quali sono le differenze tra idonei e vincitori.

Le differenze tra idonei e vincitori di un concorso pubblico

Nel contesto dei concorsi pubblici nelle PA (Pubbliche Amministrazioni), una volta conclusa la procedura concorsuale, viene redatta una graduatoria in base ai risultati delle prove d’esame stabilite dal bando. Questa graduatoria finale distingue chiaramente tra:

  • Vincitori: coloro che sono inclusi nel numero dei posti banditi e, pertanto, vengono assunti immediatamente;
  • Idonei: candidati che, pur avendo superato con successo le prove d’esame, non si collocano tra i vincitori perché i posti disponibili sono limitati.

Mentre i vincitori vengono integrati immediatamente nella PA, gli idonei devono attendere. Nonostante non siano assunti all’istante, gli idonei hanno la possibilità di essere selezionati successivamente grazie al meccanismo dello scorrimento della graduatoria.

Nuove regole di scorrimento graduatorie Concorsi 20% di idonei

Dal 22 giugno 2023, con l’entrata in vigore di una nuova legge, vi è stata una svolta riguardo allo scorrimento delle graduatorie dei concorsi pubblici.

La nuova regolamentazione stabilisce che l’idoneità sia riconosciuta unicamente ai candidati che si posizionano nella graduatoria finale entro un margine del 20% dei posti subito dopo l’ultimo posto bandito, come specificato nell’articolo 1-bis, comma 1, lettera a), punto 2. del Decreto PA 2023.

Il decreto stabilisce anche una clausola chiave: il blocco allo scorrimento scatta anche “in caso di rinuncia all’assunzione o di dimissioni del dipendente entro 6 mesi dalla sua inclusione”.

Queste innovazioni legislative hanno generato diverse incertezze interpretative. Di conseguenza, la Conferenza delle regioni e delle province autonome ha sollecitato un’analisi dettagliata al Ministro per la Pubblica Amministrazione.

Per dissipare ogni dubbio e fornire chiarezza, è stato emesso il parere n. 0001187 del Dipartimento Funzione Pubblica datato 16 giugno 2023, che offre un’illuminante definizione sull’ambito di applicazione e specifica le esclusioni previste.

Tetto Idonei al 20%: A chi si applica e le sue eccezioni

La nuova normativa sul tetto al 20% per gli idonei ha cambiato il panorama del reclutamento nella Pubblica Amministrazione. Sebbene sia una direttiva di ampia portata, non si applica indiscriminatamente a ogni concorso pubblico.

In particolare, le procedure concorsuali escluse dal nuovo regolamento di scorrimento delle graduatorie sono:

  1. Procedimenti concorsuali avviati da Regioni, Province, Enti locali o da entità controllate o partecipate da questi, quando i posti a concorso sono inferiori a 20 unità;
  2. Concorsi banditi dai Comuni con una popolazione al di sotto dei 3.000 abitanti, definiti come “piccoli comuni”;
  3. Concorsi destinati a assunzioni a tempo determinato.

Inoltre, sono esclusi dal tetto del 20%:

  • Concorsi per il personale sanitario e socio-sanitario, educativo e scolastico, compresi quelli presso servizi gestiti da Comuni o unioni di Comuni;
  • Reclutamento di ricercatori, personale accademico e dell’Istituto superiore di sanità;
  • Assunzioni del personale in regime di diritto pubblico come delineato dall’articolo 3 del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

Quando il tetto del 20% non è applicabile, le Pubbliche Amministrazioni seguono la regola classica, permettendo lo scorrimento della graduatoria di tutti gli idonei fino alla sua naturale scadenza.

Come termine di riferimento, l’articolo 35, comma 5ter del D.Lgs. 165/2001 (Testo unico sul pubblico impiego) stabilisce che le graduatorie per l’assunzione nella Pubblica Amministrazione hanno una validità di 2 anni dalla loro approvazione, a meno che leggi regionali non prevedano eccezioni. Una volta trascorsi questi due anni, la graduatoria viene considerata scaduta.

Come determinare il tetto idonei al 20% nei Concorsi Pubblici

Uno degli aspetti più dibattuti nella recente normativa sui concorsi pubblici riguarda il metodo di calcolo del tetto idonei al 20%. Questo limite non viene definito semplicemente in base ai posti banditi, ma ha una logica specifica che determina chi entra in questo gruppo di idonei.

In particolare, il 20% non viene calcolato sul totale dei posti messi a bando. Piuttosto, la cifra chiave è il numero di candidati elencati in graduatoria che seguono immediatamente quelli che hanno ottenuto i posti con diritto all’assunzione.

In altre parole, il calcolo del tetto al 20% si basa sui candidati presenti nella graduatoria finale che rientrano nel 20% successivo ai posti che non danno diritto all’assunzione immediata. È essenziale notare che, per determinare questa percentuale, non si considerano i posti totali banditi durante la selezione pubblica.

Finalità e dettagli del tetto al 20% per gli idonei nei Concorsi PA

La recente regolamentazione relativa ai concorsi pubblici ha introdotto un tetto per gli idonei. Ma quali sono gli obiettivi dietro questa norma? E come influisce sul reclutamento all’interno delle Pubbliche Amministrazioni?

Secondo il parere n. 0001187 del 16 giugno 2023 rilasciato dal Dipartimento Funzione Pubblica, la regolamentazione che stabilisce un tetto al 20% per gli idonei rispetto ai posti banditi nei concorsi PA ha scopi ben definiti:

  1. Migliorare la qualità del personale assunto: L’idea è che i candidati inseriti nella graduatoria entro questo limite del 20% sono quelli con valutazioni finali vicine a quelle dei vincitori del concorso.
  2. Accelerare le procedure concorsuali: con un obiettivo di conclusione entro un massimo di 180 giorni.
  3. Digitalizzare i concorsi e aumentarne la frequenza.

Rinuncia o dimissioni entro 6 Mesi

Un elemento fondamentale della nuova regolamentazione è legato alle rinunce o alle dimissioni. Se un vincitore di un concorso rinuncia al posto offerto o si dimette entro i primi 6 mesi, come previsto dal Decreto PA 2023 e confermato dal D.Lgs. 165/2001, l’amministrazione ha la facoltà di scorrere la graduatoria. Tuttavia, questo scorrimento è limitato al già citato tetto del 20%.

In pratica, se ci sono numerosi rinunciatari tra i vincitori, l’ente organizzatore del concorso non può attingere agli idonei oltre il limite del 20% stabilito. In presenza di posti vacanti, l’ente sarà quindi costretto a lanciare un nuovo concorso o adottare altre misure, come avvisi di mobilità o richieste di manifestazione d’interesse da parte di idonei in graduatorie di altri enti pubblici.

Norma taglia idonei – Da quando è efficace e per quali concorsi

La Norma Taglia-Idonei è entrata in vigore a partire dal 22 Giugno 2023, immediatamente dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Molti si chiedono se questa nuova disposizione riguardante il tetto degli idonei sia retroattiva. La risposta è chiara: no, non è retroattiva. Si applica solamente ai concorsi banditi successivamente al 22 Giugno 2023.

È essenziale sottolineare che questa norma è in vigore per tutti i concorsi banditi dal 22 Giugno 2023, indipendentemente dal fatto che venga esplicitamente citata nei bandi di concorso. Pertanto, anche se un bando non menziona direttamente questa regolamentazione, essa rimane comunque applicabile, garantendo standard uniformi in tutti i processi di selezione pubblica.

Le direttive del Dipartimento della Funzione Pubblica

Il Dipartimento della Funzione Pubblica ha recentemente evidenziato, in una nota ufficiale, l’importanza di accelerare le procedure concorsuali, di assicurare l’assunzione di personale altamente qualificato, di incrementare il numero di concorsi disponibili e di promuovere la digitalizzazione dei processi. Questi punti cardine mirano a ottimizzare le dinamiche di reclutamento nel settore pubblico, garantendo così servizi più efficienti e di maggiore qualità.

L’obiettivo principale di queste nuove linee guida è elevare il livello di competenza del personale assunto attraverso un processo selettivo più rigoroso e mirato. In particolare, si pone l’accento sull’importanza di selezionare candidati che si posizionano in alto nella graduatoria, avvicinandosi così al punteggio dei vincitori del concorso, per assicurare che solo i più meritevoli accedano alle posizioni disponibili.

La nota del Dipartimento sottolinea inoltre l’efficacia di un sistema integrato che valuta non solo la rapidità e la frequenza delle procedure concorsuali, che non dovrebbero superare i 180 giorni e si prevede un turnover annuale medio di circa 150.000 unità, ma anche il loro grado di digitalizzazione. Quest’ultimo aspetto è fondamentale per modernizzare e rendere più accessibili i concorsi, facilitando così la partecipazione di un maggior numero di candidati qualificati.

In conclusione, le nuove disposizioni del Dipartimento della Funzione Pubblica non solo affrontano le criticità precedenti ma pongono le basi per un miglioramento qualitativo e quantitativo del personale della pubblica amministrazione, attraverso processi più rapidi, frequenti e digitalizzati. Questi cambiamenti rappresentano un passo avanti significativo verso l’ottimizzazione dell’efficienza e della qualità dei servizi offerti ai cittadini.

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