
I concorsi in forma aggregata sono procedure selettive pubbliche organizzate congiuntamente da più enti o amministrazioni anziché da un singolo ente. Si tratta di concorsi unici, spesso su base territoriale ampia (regionale o nazionale), finalizzati a reclutare personale per diverse amministrazioni attraverso un’unica procedura. L’obiettivo di questa modalità è ottimizzare le risorse e i tempi: invece di bandire numerosi concorsi separati, gli enti coinvolti uniscono le forze per selezionare candidati in un’unica tornata, garantendo criteri uniformi e maggiore efficienza.
In altre parole, il concorso aggregato consente di creare graduatorie valide per più amministrazioni, favorendo una partecipazione più ampia e semplificando sia per i candidati sia per le strutture pubbliche organizzatrici.
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Cos’è un concorso in forma aggregata
Un concorso in forma aggregata è una selezione pubblica nella quale più amministrazioni o enti bandiscono insieme un unico concorso per coprire posti di lavoro presso ciascuno di essi. In questo tipo di concorso viene pubblicato un bando unico, spesso indicando un ente “capofila” (cioè responsabile organizzativo), ma coinvolgendo varie amministrazioni destinatarie dei vincitori o degli idonei. Secondo la normativa vigente, ad esempio, “gli enti locali possono organizzare e gestire in forma aggregata, anche in assenza di un fabbisogno di personale, selezioni uniche per la formazione di elenchi di idonei all’assunzione nei ruoli dell’amministrazione”.
In pratica, ciò significa che più enti (comuni, aziende sanitarie, ecc.) sottoscrivono un accordo e indicono un’unica procedura concorsuale, al termine della quale viene formulata una graduatoria unica di candidati idonei utilizzabile da tutti gli enti aderenti.
Questa forma di concorso è nata per superare la frammentazione delle selezioni. Prima, ogni amministrazione bandiva il proprio concorso separatamente, spesso per profili simili, con dispendio di tempo e risorse. Con la forma aggregata, si centralizzano le prove su un territorio più vasto, ottenendo risultati omogenei: ad esempio, a parità di profilo professionale, si applicano gli stessi standard selettivi su scala regionale o nazionale.
Le linee guida introdotte con la “Riforma Madia” hanno infatti incoraggiato lo svolgimento di concorsi aggregati o centralizzati come pratica ordinaria per le amministrazioni centrali e come opportunità per gli altri enti. Questo assicura omogeneità qualitativa nel reclutamento di figure equivalenti in tutto il territorio, evitando disparità tra piccoli enti e grandi amministrazioni.
Vantaggi per i candidati e per le amministrazioni
Organizzare concorsi in forma aggregata presenta diversi vantaggi sia dal punto di vista dei partecipanti sia da quello degli enti pubblici coinvolti:
- Rapidità e snellimento delle procedure: un concorso aggregato permette di concentrare in un unico iter selettivo ciò che altrimenti richiederebbe molteplici bandi separati. Questo accelera i tempi di assunzione, perché si forma un’unica graduatoria da cui attingere per coprire posizioni in varie amministrazioni. Ad esempio, Roma Capitale nel 2025 ha scelto la forma aggregata per bandire oltre 800 posti, proprio “per garantire la massima snellezza e rapidità delle procedure, ottimizzando al contempo la spesa pubblica”.
- Economicità e ottimizzazione delle risorse: gli enti condividono costi organizzativi e logistici (commissioni d’esame, sedi di svolgimento delle prove, piattaforme informatiche, ecc.), ottenendo un risparmio di spesa pubblica rispetto a tanti piccoli concorsi indipendenti. Anche per i candidati è economicamente vantaggioso: si riducono le spese di partecipazione (tasse di concorso, spostamenti per le prove) poiché con un solo concorso si concorre per più enti.
- Maggiori opportunità per i candidati: con una sola selezione il candidato può risultare idoneo per più amministrazioni contemporaneamente. La graduatoria unica viene utilizzata dai vari enti aderenti: questo amplia le chance di essere assunti, perché se un candidato non rientra nei posti di un ente potrebbe comunque essere chiamato da un altro ente grazie alla posizione in graduatoria. In sostanza, l’idoneo ha visibilità presso più datori pubblici senza dover moltiplicare i concorsi a cui partecipa.
- Uniformità e trasparenza: una procedura aggregata consente di applicare criteri di valutazione oggettivi e uniformi per tutti gli enti partecipanti. Ciò garantisce selezioni più eque, con prove comuni e valutazioni standardizzate. I candidati vengono giudicati con gli stessi parametri, evitando disparità di trattamento.
In sintesi, i concorsi in forma aggregata coniugano efficacia ed efficienza: i candidati affrontano un percorso selettivo unico ma con potenziali sbocchi multipli, mentre le amministrazioni fanno squadra riducendo tempi e costi, migliorando al contempo la qualità del reclutamento.
Esempi di concorsi pubblici recenti svolti in forma aggregata
Negli ultimi anni diverse amministrazioni hanno adottato con successo la formula del concorso aggregato in vari settori. Ecco alcuni esempi significativi:
- Settore sanitario: molte aziende sanitarie locali (ASL / ATS) hanno bandito concorsi congiunti su base regionale. Un caso rilevante è il Concorso Infermieri Lazio 2023, organizzato in forma aggregata con ente capofila l’ASL Roma 2. Questa procedura unica, a valenza regionale, mirava ad assumere 271 infermieri distribuiti in ben 13 diverse aziende sanitarie del Lazio. In pratica, il concorso ha prodotto un’unica graduatoria regionale utilizzata da tutte le 13 ASL partecipanti per coprire i posti vacanti. Allo stesso modo, in Lombardia nel 2025 l’ATS di Bergamo ha bandito, come ente capofila, un concorso aggregato per 15 posti da Assistente Sanitario, coinvolgendo altre ATS (Val Padana, Pavia, ecc.) in un’unica selezione condivisa.
- Enti locali: anche comuni e province sperimentano concorsi associati. Ad esempio, nel 2024 il Comune di Cologno Monzese (MI) ha indetto due concorsi in forma aggregata per formare graduatorie da cui attingere Agenti di Polizia Locale e Assistenti Sociali, validi per più enti e varie sedi sul territorio. In questo caso, più comuni dell’area (tra cui Trezzo sull’Adda, Cassano d’Adda, Cormano e altri in convenzione) hanno unificato la selezione per figure professionali comuni, ottenendo una lista condivisa di idonei utilizzabile da ciascuna amministrazione aderente.
- Ambito scolastico: nel settore scuola e istruzione, i concorsi pubblici sono tipicamente organizzati su base nazionale o regionale, costituendo di fatto selezioni aggregate per un grande numero di istituti. Un esempio sono i concorsi nazionali per docenti indetti dal Ministero dell’Istruzione: tramite un unico bando nazionale (con articolazione per regioni e classi di concorso), si selezionano migliaia di insegnanti per le scuole di tutto il Paese in un solo procedimento. Analogamente, il concorso per Dirigenti Scolastici viene svolto a livello unitario nazionale e genera una graduatoria utilizzata poi per assegnare i nuovi presidi alle varie scuole nelle diverse regioni. Anche per il personale ATA e altre figure scolastiche si assiste spesso a procedure uniche per più province o regioni.
Come partecipare: informazioni pratiche
Per un candidato, partecipare a un concorso in forma aggregata non è molto diverso dal partecipare a un concorso tradizionale, ma ci sono alcuni aspetti pratici da tenere presenti:
- Ricerca del bando: gli avvisi di concorso aggregato vengono pubblicati sulle piattaforme ufficiali proprio come gli altri. Spesso sono reperibili sul Portale unico del reclutamento inPA (www.inpa.gov.it), l’infrastruttura digitale nazionale dove confluiscono i bandi della Pubblica Amministrazione. Ad esempio, il concorso aggregato di Roma Capitale citato sopra è stato pubblicizzato sia sul sito inPA sia sulla pagina web del Comune, e lo stesso avviene per molti concorsi unici territoriali.
- Domanda di partecipazione: generalmente la candidatura va inviata online. Il bando specifica la piattaforma: a volte il portale inPA stesso, altre volte un portale dedicato predisposto dall’ente capofila. In ogni caso, è obbligatorio registrarsi e compilare la domanda telematica entro la scadenza indicata, allegando i documenti richiesti (documento d’identità, eventuali titoli ed attestati, ricevuta di pagamento della tassa concorsuale, ecc.).
- Prove d’esame unificate: lo svolgimento delle prove in un concorso aggregato segue le indicazioni uniche del bando. I candidati di tutti gli enti partecipanti affrontano prove identiche, generalmente in un’unica sede (o in più sedi decentrate comunque in parallelo) ma nel medesimo giorno. Le tipologie di prova sono quelle previste per i concorsi pubblici: di norma una prova scritta (telematica o in presenza) e una prova orale, eventualmente precedute da una preselezione se le domande superano di molto i posti disponibili.
- Graduatoria e scelta dell’ente: al termine, viene stilata un’unica graduatoria di merito valida per tutti gli enti aderenti. Di solito il bando specifica come i vincitori e gli idonei saranno assegnati o potranno scegliere la destinazione. In alcuni concorsi aggregati, i candidati esprimono la preferenza per l’ente o la sede solo dopo la pubblicazione della graduatoria finale. Ad esempio, nel concorso infermieri Lazio, l’opzione per una delle ASL avveniva dopo l’approvazione della graduatoria, in fase di chiamata all’assunzione, garantendo che l’assegnazione rispettasse la posizione in lista e i posti disponibili presso ciascuna azienda. In altri casi, può essere l’ente capofila a ripartire i vincitori sulle amministrazioni secondo l’ordine di graduatoria e le preferenze espresse. È fondamentale dunque consultare gli esiti e le comunicazioni post-concorso: gli idonei potrebbero essere contattati mediante interpello (una richiesta di disponibilità) dalle singole amministrazioni man mano che si rendono disponibili posti.
In sintesi, per partecipare con successo a un concorso in forma aggregata, il cittadino deve: individuare il bando unico, presentare domanda online completa entro i termini, prepararsi adeguatamente alle prove previste unificate, e infine monitorare gli esiti e le fasi di assegnazione ai vari enti.
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