Naspi 2023 – Cos’è e come fare domanda

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Naspi 2023 - Cos'è e come fare domanda

La NASPI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è un sostegno economico introdotto nel 2015 che ha sostituito l’indennità di disoccupazione ordinaria (ASPI). La NASPI fornisce una copertura finanziaria a coloro che hanno perso il lavoro involontariamente, con l’obiettivo di aiutare i lavoratori a mantenere un reddito fino a quando non riescono a trovare un nuovo impiego.

In questa guida, scopriremo quali sono i requisiti per accedere alla NASPI, come richiederla, per quanto tempo si può usufruire del sostegno economico e quali sono le novità introdotte negli ultimi anni.

Se ti interessano altri strumenti per trovare lavoro, consulta anche l’elenco dei Concorsi Pubblici nella pagina sui bandi in scadenza.


NASPI 2023 – Tutti i dettagli

Che cos’è la NASPI

Cos’è la NASpi?

La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI) è una indennità mensile di disoccupazione per lavoratori con rapporto di lavoro subordinato, erogata in relazione a eventi di disoccupazione involontaria.

Quando è stata istituita?

La NASpI è stata istituita il partire dal 1° maggio 2015.

Che differenza c’è tra la Naspi e la disoccupazione?

La disoccupazione ora è chiamata anche Naspi, cioè la Nuova Prestazione di Assicurazione Sociale introdotta dal Jobs Act in sostituzione degli altri sussidi di disoccupazione. Il primo passo per richiederla è provare che non si è occupati.

La NASpI viene erogata su domanda?

Si, I disoccupati aventi diritto alla prestazione devono fare richiesta per accedere al contributo economico.

A chi spetta l’assegno sociale per l’impiego?

L’assegno sociale per l’impiego spetta ai lavoratori dipendenti, gli apprendisti, i soci lavoratori di cooperativa, i dipendenti a tempo determinato delle Pubbliche Amministrazioni e il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato.

Inoltre dal 1° gennaio 2022, inoltre, è estesa anche agli operai agricoli a tempo indeterminato dipendenti dalle cooperative e loro consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci.

Chi non ha diritto alla NASPI?

Si tratta di un’indennità che non spetta ai lavoratori che si dimettono – esclusi i casi di dimissioni per giusta causa o che hanno interrotto il rapporto di lavoro con una risoluzione consensuale.

Requisti

Quali sono i requisiti per ricevere l’indennità?

Si può richiedere l’indennità se possiede tutti i seguenti requisiti:
– Stato di disoccupazione;
– Tredici settimane di contributi accreditati nei quattro anni.

Inoltre dal 1° gennaio 2022 non è più necessario il requisito delle trenta giornate di effettivo lavoro nei dodici mesi precedenti.

Cos’è lo stato di disoccupazione?

La NASpI spetta in assenza di un impiego subordinato od autonomo, previa dichiarazione dell’interessato di essere immediatamente disponibile al lavoro e stipulazione del patto di servizio. Lo stato di disoccupazione dev’essere involontario. Ciò significa che il sussidio in parola non è diretto a quanti interrompono il contratto per dimissioni, a meno che non siano per giusta causa. A tal proposito, la giurisprudenza ha riconosciuto la giusta causa per le dimissioni dovute a:
– Mancato pagamento della retribuzione;
– Molestie sessuali;
– Modificazioni peggiorative delle mansioni;
– Mobbing;
– Notevoli variazioni delle condizioni di lavoro a seguito di cessione dell’azienda;
– Spostamento del lavoratore da una sede ad un’altra senza comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive.

Sono inoltre considerate ipotesi di cessazione involontaria del rapporto lavorativo:
– Licenziamento, compreso quello disciplinare;
– Risoluzione consensuale del rapporto in sede protetta o avvenuta a seguito del rifiuto di trasferimento del lavoratore ad altra sede della stessa azienda, purché distante oltre cinquanta chilometri dalla residenza o raggiungibile in ottanta minuti o più con i mezzi di trasporto pubblici;
– Dimissioni presentate durante il periodo tutelato di maternità, corrispondente a trecento giorni prima della data presunta del parto e sino al compimento del primo anno di vita del figlio;
– Scadenza del contratto a tempo determinato.

Cosa sono le 13 settimane di contributi?

Per poter accedere alla NASPI, è necessario aver accumulato almeno 13 settimane di contributi nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione. Sono considerate valide tutte le settimane lavorative retribuite durante questo periodo, a condizione che la retribuzione complessiva per ciascuna settimana sia almeno pari alla retribuzione minima prevista per legge.

Chi non può richiedere la NASPI

Chi sono i soggetti esclusi dalla NASPI?

Sono esclusi dalla NASpI:
– Lavoratori che hanno interrotto volontariamente il rapporto di lavoro, a seguito di dimissioni o di risoluzione consensuale, ad eccezione di alcuni casi specifici;
– Dipendenti a tempo indeterminato delle Pubbliche Amministrazioni;
– Operai agricoli a tempo determinato o indeterminato, che non rientrano tra i destinatari dell’estensione prevista dalla Legge di Bilancio 2022;
– Lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale, dove per questi soggetti è attiva una normativa specifica;
– Titolari di assegno ordinario d’invalidità che non hanno optato per la NASpI;
– Lavoratori che hanno raggiunto i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato.

Come si calcola la Naspi?

In che modo si calcola la NASPI?

La NASpI è calcolata prendendo a riferimento la retribuzione imponibile ai fini previdenziali totalizzata dal lavoratore negli ultimi quattro anni. Quest’ultima dev’essere poi divisa per il totale delle settimane di contribuzione. Il risultato dev’essere poi moltiplicato per 4,33 ottenendo così la retribuzione di riferimento.

Ogni anno l’Inps comunica l’importo massimo dell’indennità di disoccupazione NASpI attraverso un’apposita circolare. L’importo assegnato è pari al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni, se la retribuzione è inferiore a un importo di riferimento stabilito dalla legge e rivalutato annualmente sulla base della variazione dell’indice ISTAT e reso noto ogni anno dall’Inps con circolare.Viene determinato, infatti, in base alla variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati dell’anno precedente. Come illustrato nella circolare INPS 14 del 3 febbraio 2023 per il 2023 è pari a 1.470,99 euro. La somma si riduce del 3% ogni mese dal primo giorno del sesto mese di fruizione. La riduzione scatta dall’ottavo mese se il beneficiario ha compiuto 55 anni.

In cosa consiste la riduzione dell’importo?

In base alle novità normative introdotte dalla Legge di Bilancio 2022, l’importo del beneficio si riduce:
– Del 3% al mese dopo 3 mesi cioè a partire dal 91° giorno di fruizione, in pratica dal quarto mese;
– Per gli under 55, del 3% al mese dopo 5 mesi cioè a partire dal 151° giorno di fruizione, in pratica dal sesto mese;
– Per gli over 55, del 3% al mese dopo 7 mesi cioè a partire dal 211° giorno di fruizione, in pratica dall’ottavo mese.

In pratica anche per il 2023 è entrato in vigore lo scarto per età anagrafica e la riduzione dell’importo è diversa per coloro che hanno compiuto 55 anni di età rispetto ai beneficiari fino a 54 anni di età.

Durata e modalità di pagamento

Quanto dura la NASPI?

La NASpI spetta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà di quelle coperte da contribuzione negli ultimi quattro anni, per un massimo di ventiquattro mesi. Sono comunque esclusi dal conteggio i periodi contributivi che hanno già dato luogo ad erogazione delle prestazioni previdenziali, anche in un’unica ed anticipata soluzione.

Da quando si riceve l’indennità?

 La NASpI spetta al lavoratore a partire dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro, se la domanda è stata presentata entro l’ottavo giorno. Oppure dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda se inviata successivamente all’ottavo giorno ed entro il termine massimo previsto dalla normativa vigente.

Come viene pagata la Naspi?

La NASpI appartiene alla categoria di prestazioni Inps liquidate direttamente dall’Istituto stesso al beneficiario.
Il pagamento, nello specifico, avviene con cadenza mensile utilizzando la modalità scelta dal lavoratore in sede d’invio della domanda tra:
– Accredito su conto corrente bancario o postale o su libretto postale;
– Bonifico domiciliato presso l’ufficio postale nella provincia di residenza o domicilio del richiedente.

Casi particolari

Cosa succede in questi casi particolari?

La NASpI prevede criteri speciali in caso di maternità, malattia, infortunio sul lavoro o malattia professionale, mancato preavviso, licenziamento per giusta causa o contenzioso. Inoltre, gli eventi di malattia e maternità che insorgono durante la NASpI possono avere effetti sospensivi sulla prestazione. Per maggiori informazioni e dettagli, si consiglia di fare riferimento alla normativa di riferimento.

In quale caso viene sospesa?

La prestazione viene sospesa nei seguenti casi:
– rioccupazione del beneficiario, con contratto di lavoro subordinato di durata non superiore a 6 mesi e a patto che il reddito annuo sia inferiore a 8.000 Euro. La sospensione ha la durata del rapporto di lavoro;
– nuova occupazione all’estero, in Paesi dell’UE o con cui l’Italia ha stipulato convenzioni bilaterali in tema di assicurazione contro la disoccupazione o in Paesi extracomunitari, secondo quanto previsto dalla normativa vigente per la sospensione della NASpI in caso di lavoro all’estero.

A quali sansoni si può andare incontro?

La normativa vigente prevede sanzioni per i percettori dell’indennità di disoccupazione che non rispettano gli obblighi previsti. Queste sanzioni possono includere la decurtazione di una frazione o di un’intera mensilità della prestazione o la decadenza dalla prestazione e dallo stato di disoccupazione. In particolare.

La NASpI decade in diversi casi:
– Perdita dello stato di disoccupazione;
– Inizio di un’attività di lavoro subordinato o autonomo;
– Raggiungimento dei requisiti pensionistici;
– Aver acquisito il diritto all’assegno ordinario d’invalidità e non aver optato per la NASpI;
– Non aver partecipato, senza giustificato motivo, alle iniziative di orientamento predisposte dai Centri per l’Impiego;
– Non aver comunicato, entro 1 mese dalla domanda della NASpI, il reddito che deriva da un altro o da altri rapporti di lavoro part time quando cessa almeno uno tra vari rapporti di lavoro a tempo parziale che ha dato diritto alla NASpI.

Consultazione e inoltro domanda

Come e quando presentare la domanda NASpI? 

I lavoratori aventi diritto devono presentare apposita domanda all’Inps, esclusivamente online per via telematica, entro 68 giorni  a decorrere delle seguenti situazioni:
– Cessazione del rapporto di lavoro;
– Cessazione del periodo di maternità indennizzato o di malattia indennizzato o d’infortunio sul lavoro/malattia professionale, se insorti nel corso del rapporto di lavoro successivamente cessato;
– Fine del periodo corrispondente all’indennità di mancato preavviso ragguagliato a giornate;
– Definizione della vertenza sindacale o dalla data di notifica della sentenza giudiziaria;
– Dal trentottesimo giorno dopo la data di cessazione, in caso di licenziamento per giusta causa.

Come può essere effettuata la richiesta Naspi?

La richiesta NASpI può essere effettuata in una delle seguenti modalità:
– direttamente online dal cittadino sul portale web dell’Inps attraverso la funzione NASpI invio domanda online;
– Rivolgendosi agli enti di patronato;
– Tramite il Contact center Inps, chiamando il numero gratuito 803 164 da rete fissa oppure il numero 06 164 164 da rete mobile.

Quali sono i documenti necessari?

Prima di presentare la richiesta NASpI online occorre disporre di:
– Documentazione relativa all’ultimo rapporto di lavoro;
– Se si intende ricevere il pagamento della NASpI su un conto corrente bancario, è necessario scaricare il Modulo SR163 dal portale web dell’Inps, compilarlo e farlo vidimare dalla propria banca. Successivamente, il modulo dovrà essere digitalizzato e caricato durante la procedura di richiesta dell’indennità come attestazione della correttezza dell’IBAN inserito nella domanda.

Come posso consultare la mia domanda Naspi?

Per i richiedenti della NASpI, l’Inps offre dei servizi informativi per verificare lo stato della domanda, l’esito, la data di decorrenza, la durata e l’importo della prestazione, e altro ancora. Questi servizi possono essere utilizzati attraverso il sito web dell’Inps o tramite l’app Inps Mobile, sia da pc che da smartphone o tablet.

Vediamo in dettaglio i servizi disponibili:
– Attraverso la nuova area ‘Esiti Domande NASpI’ dell’app Inps Mobile;
– Accedendo all’area MyInps sul portale web;
– nuovo servizio automatico di comunicazione tramite SMS, ancora in fase di realizzazione, grazie al quale chi ha presentato domanda NASpI può ricevere brevi messaggi relativi all’avvenuta ricezione della domanda presentata in via telematica, al suo stato di avanzamento e all’avvio della liquidazione della prima rata dell’indennità di disoccupazione.

Procedura di accoglimento

In cosa consiste la procedura di accoglienza?

L’Inps ha introdotto delle novità nella procedura di accoglimento della domanda NASpI, che prevede l’invio di una notifica SMS automatica per comunicare l’accoglimento della domanda. Gli interessati sono invitati a consultare un video personalizzato nella area riservata MyINPS, dove possono trovare tutte le informazioni sulla prestazione, dalla durata all’importo, alle regole di compatibilità. Si tratta di una guida interattiva che può essere consultata sia da pc che da mobile e che contiene anche pulsanti per approfondimenti e gestione delle comunicazioni obbligatorie. L’Inps ha fornito maggiori dettagli sulle nuove procedure e su come utilizzarle in un comunicato del 13 agosto 2021.

Incentivo all’autoimprenditorialità

In cosa consiste questo incentivo?

Il lavoratore che ha diritto alla NASpI può richiedere un incentivo all’autoimprenditorialità. Questo incentivo consiste nella liquidazione anticipata dell’importo complessivo del trattamento che gli spetta e che non gli sia stato ancora erogato, a titolo di sostegno all’avvio di un’attività lavorativa autonoma o d’impresa individuale o per la sottoscrizione di una quota di capitale sociale di una cooperativa. L’incentivo non è concesso in caso di collaborazione coordinata e continuativa a progetto.

Come richiedere l’incentivo all’autoimprenditorialità?

Per richiedere l’incentivo all’autoimprenditorialità, il lavoratore deve presentare una domanda di anticipazione in via telematica all’Inps entro 90 giorni dalla data d’inizio dell’attività o entro 90 giorni dalla presentazione della domanda d’indennità di disoccupazione NASpI, nel caso in cui l’attività inizi durante il rapporto di lavoro dipendente che ha dato luogo alla prestazione NASpI. L’importo dell’indennità spettante verrà liquidato in un’unica soluzione, ma non dà diritto alla contribuzione figurativa né all’Assegno per il nucleo familiare.

Ricorso

È possibile fare ricorso?

Per presentare un ricorso contro i provvedimenti relativi alla NASpI, è possibile utilizzare la procedura online disponibile sui Servizi Online del sito INPS o rivolgersi ai patronati o agli intermediari dell’INPS. La scadenza per la presentazione del ricorso è di 90 giorni dalla ricezione del provvedimento. Invece, se si desidera avviare una vertenza giudiziaria contro il provvedimento di concessione o diniego della prestazione, è necessario farlo entro un anno.

Decreti e comunicazioni

Regime Fiscale

In che regime fiscale rientro se percepisco la NASpI?

L’indennità di disoccupazione NASpI è considerata reddito della stessa categoria di quello perduto o sostituito, per cui l’Inps, in qualità di sostituto d’imposta, applica le ritenute IRPEF sulle somme erogate. Inoltre, l’Inps riconosce le eventuali detrazioni fiscali per reddito e per carichi di famiglia, effettua il conguaglio fiscale di fine anno e rilascia la Certificazione Unica.

Opportunità di lavoro

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