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Il Gruppo Poste Italiane ha reintrodotto il requisito del voto per le assunzioni dei postini (addetti allo smistamento e alla consegna della posta). Il requisito è in vigore per tutte le selezioni rivolte a diplomati e laureati da Agosto 2023.
In questo articolo, ti spiegheremo quali sono i requisiti reintrodotti dalle Poste Italiane e quali sono i motivi che hanno portato a questa scelta.
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Se le Assunzioni Poste Italiane 2023 non ti interessano, puoi sempre dare un’occhiata alle altre Aziende che assumono o alle nostre guide “Come diventare“.
Indice
Assunzioni Postini 2023 – I nuovi requisiti
A partire da Agosto 2023, Poste Italiane ha introdotto aggiornamenti fondamentali ai requisiti di selezione per chi desidera intraprendere il percorso professionale di portalettere. È importante sottolineare come il Gruppo, privatizzato dal 1998, non adotta più il sistema di concorsi pubblici per il reclutamento, ma punta su processi di selezione per individuare i candidati ideali per lo smistamento e la consegna della posta.
Rispetto al 2022, quando l’azienda aveva rimosso l’obbligo di un voto minimo e la laurea come prerequisiti per candidarsi al ruolo di postino (optando solo per il diploma come criterio principale, come menzionato in un precedente articolo), vi sono state alcune evoluzioni.
Nelle ultime novità, Poste Italiane ha deciso di reintegrare la laurea e il voto minimo come parte dei criteri di selezione. In dettaglio, i nuovi requisiti comprendono:
- Il diploma di maturità con un punteggio minimo di 70/100.
- Una laurea triennale con un voto di almeno 102/110.
Una caratteristica incoraggiante del processo di selezione è che i candidati possono partecipare anche senza esperienza pregressa nel settore. Infine, un requisito essenziale per candidarsi come portalettere in Poste Italiane è il possesso della patente B.
Poste Italiane: perché il voto minimo è tornato tra i requisiti di assunzione
Uno degli interrogativi più frequenti riguarda la ragione dietro la recente decisione di Poste Italiane di reintrodurre il voto minimo come criterio di selezione. La risposta principale risiede nella volontà dell’azienda di gestire e filtrare l’elevato numero di candidature che riceve quotidianamente. Con questa mossa, l’obiettivo di Poste Italiane è chiaramente quello di valorizzare e premiare i migliori talenti.
È importante notare che il processo di recruiting in Poste Italiane è un’attività in continuo movimento durante l’anno. Questo perché c’è una costante esigenza di integrare nuovi portalettere, soprattutto con contratti di lavoro a tempo determinato (CTD). Queste opportunità lavorative sono distribuite in sedi sparse in tutta Italia. La durata dei contratti è strettamente legata alle necessità aziendali e tendenzialmente oscilla tra 3 e 4 mesi.
Poste Italiane e i nuovi criteri di assunzione: le reazioni
La recente decisione di Poste Italiane di modificare i requisiti per i candidati ha sollevato diverse opinioni. Sebbene l’azienda abbia agito nel pieno delle sue prerogative, come impresa privata, per stabilire liberamente i criteri di selezione, molti aspiranti portalettere, che non soddisfano i nuovi requisiti, hanno espresso disappunto. È utile ricordare che, in passato, l’accesso al ruolo era aperto anche a chi aveva solamente la licenza media o aveva completato la scuola dell’obbligo.
Con il passare del tempo, Poste Italiane ha subito importanti evoluzioni. Oggi, è una società per azioni sotto il controllo del Ministero dell’Economia e delle Finanze e di Cassa depositi e prestiti, che insieme detengono circa il 65% del capitale sociale. La sua quotazione nell’indice FTSE MIB della Borsa di Milano testimonia ulteriormente il suo peso nell’industria italiana.
In quanto tale, Poste Italiane ha piena autonomia nel definire le modalità di selezione del personale, senza dover aderire alle stesse normative riservate agli enti pubblici.
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