Statali, al via 4.000 nuove assunzioni tra concorsi e scorrimento graduatorie: nei ministeri manca un dipendente su tre

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Statali, al via 4.000 nuove assunzioni tra concorsi e scorrimento graduatorie: nei ministeri manca un dipendente su tre

La Pubblica Amministrazione italiana si trova in una situazione di emergenza sul fronte del personale, con carenze di organico che in alcuni dicasteri superano addirittura il 50%. Un recente Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ha autorizzato oltre 4.000 nuove assunzioni per tentare di porre rimedio a una crisi che sta mettendo a dura prova l’efficienza della macchina statale. La situazione è particolarmente critica in ministeri strategici come la Difesa, la Giustizia e l’Interno, dove le assunzioni programmate rappresentano solo un primo passo per colmare un vuoto che rischia di compromettere seriamente la qualità dei servizi offerti ai cittadini.

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La fotografia di una PA in affanno: un organico ridotto all’osso

La situazione degli organici nella Pubblica Amministrazione centrale presenta un quadro allarmante. Secondo i dati emersi dai Piani Integrati di Attività e Organizzazione (PIAO), in media manca un dipendente su tre rispetto alle piante organiche previste. Questo significa che, a fronte di un organico teorico della PA di circa 3 milioni di unità, mancano all’appello tra 900 mila e un milione di addetti.

Nonostante le imponenti campagne di reclutamento avviate negli ultimi tre anni, il problema resta grave e diffuso. Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha definito questa situazione come “scegliere allegramente di segare il ramo sul quale siamo seduti“. La carenza di personale non solo rallenta l’operatività quotidiana degli uffici pubblici, ma compromette anche la possibilità di garantire servizi adeguati e tempestivi ai cittadini.

Il turnover generazionale rappresenta un’ulteriore criticità: in molti settori si registra un’età media elevata del personale, con il rischio concreto che, senza nuove assunzioni, venga a mancare la trasmissione delle competenze alle nuove leve. Come evidenziato durante un’assemblea della Fp Cgil Lombardia, questo svuotamento degli uffici potrebbe anche preludere strumentalmente a un’esternalizzazione del personale civile.

I ministeri più in difficoltà: Difesa, Giustizia e Interno in testa

Tra i dicasteri che presentano le maggiori criticità, il Ministero della Difesa si distingue per una situazione particolarmente allarmante. I dati mostrano che sono in servizio solo 11.500 dipendenti a fronte di una pianta organica di 20.000 posti, con una carenza che raggiunge il 42%. Come rilevato dal coordinatore regionale Raffaele Manzo, in Lombardia la situazione è ancora più grave, con quasi tutti gli enti della Difesa che operano con meno del 50% del personale previsto.

Non va meglio al Ministero dell’Interno, dove mancano all’appello quasi 7.000 unità, con una scopertura del 30%. Il Ministero della Salute presenta una situazione relativamente migliore, ma mostra comunque un vuoto del 16%.

Al Ministero della Giustizia, la situazione è altrettanto preoccupante. La pianta organica prevede 43.000 dipendenti, ma attualmente ne sono in servizio solo 34.000. Massimo Battaglia, segretario generale di Unsa-Confsa, ha denunciato la drammatica carenza di personale di cancelleria, che si traduce in ritardi significativi: “Ci sono quarantamila sentenze passate in giudicato che attendono di essere ancora eseguite“.

Il piano di 4.000 assunzioni: una prima risposta all’emergenza

Per fronteggiare questa situazione critica, il governo ha dato il via libera a un piano di assunzioni che prevede l’ingresso di oltre 4.000 nuove unità nelle amministrazioni centrali dello Stato. Questo intervento è stato autorizzato tramite un DPCM pubblicato a marzo 2025.

La distribuzione delle nuove assunzioni vede il Ministero della Giustizia come maggiore beneficiario, con 1.734 nuovi ingressi previsti, di cui 369 funzionari. Un investimento significativo, con una spesa complessiva che supera i 55 milioni di euro, finalizzato a sostenere gli uffici giudiziari e i tribunali in tutta Italia.

Al Ministero dell’Economia arriveranno circa 300 nuove unità, mentre all’Interno sono autorizzati 957 nuovi ingressi. Complessivamente, il DPCM del 29 gennaio 2025 si inserisce nel quadro normativo delineato dalla legge di bilancio 2025 (legge n. 207/2024) e dalle recenti riforme in materia di pubblica amministrazione.

Modalità di reclutamento: tra nuovi concorsi e scorrimento graduatorie

Le modalità di reclutamento delle nuove risorse saranno diversificate. Se la maggior parte delle assunzioni avverrà tramite l’espletamento di concorsi pubblici, il piano prevede anche misure di stabilizzazione per il personale precario e progressioni tra le aree professionali.

Per alcuni uffici, come l’Ufficio centrale archivi notarili, si procederà con lo scorrimento delle graduatorie esistenti per coprire 17 posti. Questa strategia consente di velocizzare i tempi di inserimento del personale, attingendo da graduatorie di concorsi già espletati.

Le selezioni saranno rivolte sia a diplomati che a laureati, per coprire ruoli di assistenti e funzionari con contratti a tempo pieno e indeterminato.

I casi più critici: ministeri con scoperture oltre il 40%

Oltre al già citato caso del Ministero della Difesa, esistono situazioni ancora più critiche in altri dicasteri. Il Ministero del Turismo, ad esempio, ha una dotazione organica prevista di 329 unità, ma attualmente conta solo 45 dipendenti in servizio. Questo rappresenta una scopertura di oltre l’85%, che inevitabilmente compromette l’operatività di un dicastero fondamentale per un settore strategico dell’economia italiana.

Anche il Ministero dell’Istruzione presenta una situazione allarmante, con scoperture che raggiungono l’87% tra i dirigenti. Una carenza che rischia di ripercuotersi sulla gestione del sistema scolastico nazionale.

Il Ministero dell’Agricoltura figura tra i dicasteri esclusi da questa tornata di assunzioni, nonostante le gravi scoperture di organico. Una decisione che solleva interrogativi sulla strategia complessiva di distribuzione delle risorse umane nella PA.

Le prospettive future: il maxi-piano del Ministero della Giustizia e altre assunzioni previste

Il piano di 4.000 assunzioni rappresenta solo un primo passo verso il riequilibrio degli organici della PA. Per il futuro sono previsti ulteriori interventi, a partire dal maxi-piano del Ministero della Giustizia, che ha programmato ben 14.000 nuovi posti di lavoro per il biennio 2025-2026 (Approfondisci).

Questa massiccia campagna di reclutamento mira al potenziamento degli uffici centrali e territoriali del Ministero, con l’obiettivo di colmare le carenze organiche e rafforzare il sistema giudiziario italiano. Le future selezioni saranno rivolte sia a diplomati che a laureati, nei ruoli di funzionari ed assistenti.

Anche per altri ministeri e agenzie sono previste ulteriori assunzioni. In particolare, il DPCM del 29 gennaio 2025 ha autorizzato 80 posti per l’Agenzia delle Entrate e 307 per l’INAIL (Scopri di più in merito).

Il caso specifico della Difesa: carenze strutturali e necessità di rinnovamento

Il Ministero della Difesa merita un’attenzione particolare, non solo per l’entità delle scoperture di organico, ma anche per le specifiche criticità che affronta. Il personale civile della Difesa vive una situazione particolarmente difficile, caratterizzata da carichi di lavoro eccessivi e mancato riconoscimento delle mansioni svolte.

Come emerso dall’assemblea della Fp Cgil Lombardia, i lavoratori civili della Difesa svolgono fino a 400 ore di straordinario, di cui ne vengono pagate, nella migliore delle ipotesi, solo 10. Inoltre, si trovano spesso a dover svolgere mansioni superiori, per supplire alle carenze di personale, senza ricevere adeguati riconoscimenti economici.

A questo si aggiungono problemi strutturali nelle sedi di lavoro, con edifici che necessitano di interventi urgenti, come la rimozione dell’amianto o il rifacimento dei tetti. Una situazione che incide negativamente non solo sull’operatività, ma anche sulla salute e la sicurezza del personale.

Il Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) 2025-2027 del Ministero della Difesa prevede una riorganizzazione complessiva, con l’obiettivo di razionalizzare e potenziare settori strategici, valorizzando le professionalità del personale civile di livello dirigenziale. Un processo che dovrà necessariamente includere un significativo potenziamento degli organici.

Conclusioni: sfide e opportunità per la PA italiana

La grave carenza di personale nella Pubblica Amministrazione italiana rappresenta una sfida cruciale per il futuro del Paese. Le 4.000 assunzioni previste costituiscono un primo, necessario intervento, ma risultano ancora insufficienti rispetto alle reali necessità degli uffici pubblici.

Il rischio concreto è che, senza un piano strutturale di lungo periodo, la PA italiana continui a operare in condizioni di sottodimensionamento cronico, con inevitabili ripercussioni sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini e sulla capacità di supportare efficacemente lo sviluppo economico e sociale del Paese.

D’altra parte, questa situazione rappresenta anche un’opportunità per rinnovare profondamente la Pubblica Amministrazione italiana, non solo dal punto di vista quantitativo, ma anche qualitativo, puntando su competenze aggiornate, digitalizzazione e nuovi modelli organizzativi.

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